La leader di Fratelli d’Italia risponde con una lettera all’articolo dell’editorialista che l’aveva criticata.
“Caro direttore, Antonio Polito, sul Corriere della Sera di ieri, dopo aver riconosciuto meriti di serietà e responsabilità alla campagna elettorale che Fratelli d’Italia sta conducendo, si chiede: ‘Giorgia Meloni ha un problema con le donne?’. Secondo il suo ragionamento, gli attacchi di giornaliste e protagoniste dello showbiz nei miei confronti testimonierebbero una lontananza dalle donne e un ‘fianco scoperto’: i diritti civili.” Si apre così la lettera inviata al direttore del Corriere della Sera dalla leader di FdI.
Meloni spiega il suo punto di vista e accusa l’assenza di reale femminismo nel centrosinistra. “Penso invece che rappresentino il trionfo di stereotipi ormai logori, che dipingono la destra come retriva e maschilista, mentre il rapporto tra le donne e la sinistra in realtà è più sbandierato che effettivo: basta vedere come sia difficile trovare una donna leader in quel campo.” La leader accusa l’editorialista di aver dichiarato che il suo messaggio trasmetterebbe che ce l’ha fatta perché brava come un uomo. “Penso invece di avercela fatta perché sono brava come una donna“.
Meloni: “Così si difendono i diritti delle donne”
Giorgia Meloni attacca le “concessioni” fatte dai leader maschi come ha fatto il segretario del Pd Letta indicando due capigruppo donne alle camere. Spiega che la sua diffidenza nei confronti di queste quote rosa stiano proprio nel fatto che “ritengo che le donne abbiano una grande forza autonoma, che va liberata dai mille impacci e ostacoli che la ingabbiano, ma che non va umiliata o sottovalutata”.
Poi parla dei diritti civili che come scrive Polito “il discrimine è tra conservatori e reazionari. Meloni chiarisce di non essere reazionaria. “Non vogliamo tornare indietro: vogliamo costruire il futuro. Ma siamo conservatori, perché vogliamo portare con noi, nel futuro, quello che abbiamo amato e amiamo, la nostra storia, la tradizione, l’appartenenza al genere sessuale, la possibilità per un bimbo di avere una mamma e un papà, la solidarietà tra le generazioni, il rispetto per gli anziani, la cura dei più fragili.” Poi attacca la sinistra chiedendo invece cosa vuole per le donne.
La leader di FdI si scaglia contro l’utero in affitto e la maternità surrogata: “Per la sinistra, essere madre non è un valore sociale ma addirittura qualcosa che può essere comprato e venduto: l’utero si può addirittura affittare e le donne povere si possono sfruttare. Bisogna lasciare fare il mercato. Noi invece ci battiamo per una piena e integrale applicazione della 194 e affinché le donne siano davvero libere di essere madri se lo vogliono, senza rinunciare a nulla, ai propri talenti, alla carriera e alla politica. Io credo che i diritti delle donne si difendano così”.